Miankalai, sullo stesso fiume Pangikora, ma nella regione inferiore del bacino, è la capitale del piccolo regno afgano di Giundul. Più vasto è quello di Dir, il cui borgo centrale, dominato da una fortezza, è il punto di partenza del sentiero, che sale verso il colle di Lahori, poi ridiscende nella valle di Tscitral o Kaskar, il Kascgar dell'Indu-kush.
      Città relativamente importanti si succedono lungo il fiume di Tscitral, il Kunar, che nel suo corso eguaglia la Senna, ma fluita una quantità d'acqua maggiore. Mastugi, a 2,300 metri di altezza, sorge in un attraente bacino di pascoli, all'incontro delle vie di Yasin per l'altipiano di Sciandur e dall'Oxo superiore pel valico di Baroghil. Tscitral o Tscitlal, i cui villaggi dispersi orlano il torrente dalle due parti della valle, è il capoluogo dello Stato più potente della regione delle montagne: il mihter o badsciah, che risiede sul forte della riva destra, comanda forse a 200,000 Dardi e Kafir, divisi in numerose tribù, di rango diseguale, le une dispensate dall'imposta, le altre in condizione servile, ed obbligate a fornire persino schiavi del loro sangue; il sovrano medesimo è poi tributario del maha ragiah, di Kashmir, al quale manda ogni anno cani, cavalli, e falchi [144]. Nella regione inferiore del bacino fluviale si succedono altre capitali: Asmar, Scigar Serai e Kunar, che ha dato il nome al corso inferiore del fiume, nel quale galleggiano lunghe zattere di legname; le due ultime città sono governate da capi afgani. In qualche punto si raccolgono pepiti aurifere, che acque trasportano e mescolano alle sabbie del Kunar.