[Immagine 015-png - N. 15. - KABUL E DINTORNI].
Anche senza l'importanza ufficiale, che le dà il soggiorno dell'emiro, Kabul o qualunque altra città vicina doveva attirare un gran concorso di mercanti, giacchè è situata sulla via storica dall'India alla Battriana, nel centro delle fertili pianure, dove le carovane possono finalmente riposare dal penoso viaggio di 300 chilometri circa, attraverso cinque successivi baluardi di montagne spesso ostruite dalle nevi. Le altre strade dell'Indu-kush, che s'uniscono nel Daman-i-koh, vanno a raggiungere a Kabul la via, che è diventata la strada maestra, ed accrescono così il valore della città, come luogo di residenza e di scambi. Grazie alla sua altezza, che oltrepassa appena 1,900 metri a livello del fiume, Kabul gode un clima temperato, come le città dell'Europa situate dieci gradi più a nord; i suoi giardini, dove si riposa all'ombra durante l'estate e che hanno la neve per uno o due mesi dell'inverno, offrono un luogo di sosta piacevole a quelli, che si preparano a superare le creste gelate dell'Indu-kush o a discendere verso le pianure torride del Pangiab. I frutti di Kabul sono rinomati in tutto l'Oriente: Baber si vanta nelle sue Memorie d'avere arricchito di tre specie di ciliegi gli orti di Kabul.
La città, fabbricata a valle d'una forra, che è chiusa da antiche fortificazioni, occupa una lunghezza di 3 chilometri circa, sulla sponda meridionale del fiume, al quale ha dato il nome e che va a raggiungere una quindicina di chilometri a valle un corso d'acqua più cospicuo, il Logar.
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