Questa collina ha sul Bala hissar il vantaggio di sorgere isolata nel centro delle pianure e di non essere dominata da alture circostanti; ma le praterie di Wazirabad spesso inondate viziano l'atmosfera colle loro impure emanazioni. Si attribuiva a Scir Ali l'intenzione di spostare la capitale e di ricostruirla a piè della collina di Scerpur. La città pare fosse un tempo costruita sulle rive del Logar. Le rovine dell'antica città, designate col nome di Bagram o Bagrami, che vuoi dire "Capitale", come le rovine dell'Alessandria del Caucaso, si trovano a 12 chilometri ad oriente del Baia hissar.
Sulla strada da Kabul a Pesciaver, Gialalabad è la città intermedia, luogo di tappa obbligata di tutti i viaggiatori. Le montagne del Sefid koh, che si vedono sorgere a sud fino alla cresta terminale, e dalla parte del nord i promontori del paese dei Kafir, ricordano all'uomo degli altipiani d'essere ancora nell'Afganistan, ma il clima è già quello dell'India. Posta a 556 metri d'altezza soltanto, a valle delle chiuse, per le quali il fiume di Kabul attraversa il Siah koh, Gialalabad occupa il centro del bacino di Nangnahar, riparato dai venti d'ogni parte. Il caldo è spesso soffocante in questo vestibolo dell'Iran, specialmente a piè delle rupi, sulle quali si riflettono i raggi del sole; ma il suolo fertile della campagna è in più luoghi ombreggiato da folti alberi. Per la fecondità delle terre circostanti, del pari che per la sua situazione sopra una via storica, Gialalabad è una città necessaria; acquisterà certo una grande importanza quando il fiume di Kunar, di cui domina il confluente, non percorrerà più, come attualmente, regioni quasi deserte, abitate da barbari e mercanti di schiavi.
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