A sud-ovest, circondato da melagrani, il villaggio tagiik d'Anardereh occupa, presso la frontiera persiana, il piede di una montagna spaccata in tutta la sua larghezza da una fessura, che non è mai più larga di mezzo metro; un colpo di spada d'Alì, dice la leggenda [152].
Herat, la "Porta dell'India", così chiamata per la sua importanza strategica, la "Perla del Khorassan" - appellativo dovuto alla fertilità della sua pianura ed alla ricchezza de' suoi prodotti industriali, - è una delle città più antiche del mondo, "la più antica", affermano i suoi abitanti, ed in certe epoche della sua storia fu nel novero delle metropoli più popolose. Ai tempi d'Alessandro, Aria era una gran città. Nel secolo decimosecondo, dicono gli storici persiani, essa era "la regina, la gloriosa" e conteneva nelle sue mura "444,000 case abitate, 12,000 botteghe, 6,000 bagni pubblici e caravanserragli";153 nel secolo seguente Gienghiz-khan s'impadroniva della città dopo sei mesi d'assedio e ne faceva sgozzare gli abitanti, in numero di 1,600,000; solo quaranta individui sarebbero sfuggiti alle stragi dei Mongoli, e per quindici anni rimasero la sola popolazione dell'immenso mucchio di rovine. Precisamente a causa dell'estrema importanza della sua posizione, Herat fu cinquanta volte attaccata, cinquanta volte distrutta, e cinquanta volte risorse dalle sue rovine. Posta sui confini della Persia e dell'Afganistan, è stata continuamente disputata da queste due potenze limitrofe, e, se si trova ancora sotto il dominio dell'emiro di Kabul, sebbene per la lingua degli abitanti e la posizione geografica sia una dipendenza della Persia, ciò avviene per causa dell'Inghilterra, che intervenne due volte per obbligare i Persiani a levare l'assedio od abbandonare la conquista.
| |
Anardereh India Khorassan Alessandro Aria Gienghiz-khan Mongoli Herat Persia Afganistan Kabul Persia Inghilterra Persiani
|