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      Oggi l'equilibrio politico è cambiato: la Russia è diventata la potente vicina d'Herat, ed i suoi ingegneri studiano il paese pel tracciato delle future strade ferrate. La valle dell'Heri-rud forma un'entrata naturale, per la quale Turcomanni e Mongoli hanno molte volte trovato la strada dell'altipiano. È di là che ormai possono entrare i Russi.
      Posta a 800 metri circa, - altezza minore di quella della maggior parte delle altre città afgane, - Herat occupa il centro d'una pianura delle più fertili, che l'Heri-rud percorre da est ad ovest, ed è fiancheggiata da colline, che diminuiscono d'altezza verso occidente. Mucchi di rovine, tombe sporgenti qua e là attraverso i boschetti di pini, rammentano l'epoca della prosperità d'Herat, allora quando si stendeva sopra uno spazio dieci volte più vasto ed un cane "poteva correre sopra i tetti", dalla fortezza a tutti i villaggi della pianura. La cinta della città attuale, quadrilatero allungato in senso da est ad ovest, non è un baluardo propriamente detto: è piuttosto un rialzo d'elevazione disuguale, 25 metri in media, con un fossato profondo che lo separa dalla campagna; strade coperte sono praticate nello spessore del rialzo, formato principalmente d'avanzi d'antiche muraglie e delle costruzioni attinenti [154]. Sul fianco settentrionale della piazza sorge la cittadella, Ekhtiareddin, opera solida, ma dominata da una prominenza enorme, lontana meno d'un chilometro, la quale dicesi sia stata eretta da Nadir sciah [155]. Herat, come Kandahar, è divisa in quattro isole da due strade trasversali, ed il crocicchio, che era un tempo sormontato da una cupola, è diventato il centro del bazar; i magazzini, le bottegucce, le fabbriche si seguono da una parte e dall'altra, lunghesso le strade maestre.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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