Secondo Khanikov, Ghurian, nel 1820, avrebbe avuto maggior numero d'abitanti di Herat; oggi non è più che un forte pittoresco circondato di casolari, ma il paese circostante è mirabile. Le sponde dell'Heri-rud, appena coltivate, sono in certi luoghi ombreggiate da grandi alberi, che formano boschetti od anche foreste. La selvaggina s'è rifugiata in gran numero in questi bassifondi; il viaggiatore fa levare lepri, pernici, fagiani e galli cedroni; daini, onagri, cinghiali e belve di specie diverse popolano pure queste macchie. La natura selvatica ha riacquistato il suo pieno dominio in qualche regione del Khorassan afgano, un tempo così popoloso e così coltivato. Altrettanto avvenne, a sud d'Herat, nel paese montuoso degli Hezareh e degli Aimak, dove le rovine della città sono numerose, ma dove non si trovano più che villaggi. Zerni o Ghur, capitale del paese, non esiste quasi più:159 Ferrier vi trovò alcuni Guebri, i soli da lui veduti nell'Afganistan; ma questo fatto sembra dubbio alla maggior parte degli storici [160].
IV.
La poca densità della popolazione, l'ostilità delle tribù e delle razze, la mancanza di città, di strade e di ponti producono necessariamente la conseguenza d'una grande inferiorità dell'Afganistan, fra le regioni asiatiche, nelle opere dell'agricoltura e dell'industria. È vero che certe valli e qualche oasi delle pianure sono coltivate con cura e che i canali sotterranei, le cateratte, i canali d'irrigazione parlano di fatiche sostenute per secoli da intere popolazioni.
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