Nella parte orientale del deserto, Pottinger ebbe così da percorrere per cinque giorni una regione di dune, alte in media da 3 a 6 metri soltanto e tutte succedentisi nella direzione da ovest ad est, che è quella del vento principale di quei paraggi. Le dune, composte non di sabbia grossa bianca o giallastra, ma d'una fina polvere rossastra, detrito d'argille e d'arenarie, hanno il maggior pendio volto ad ovest, dalla qual parte viene il vento; il fianco eretto, che s'avanza più o meno rapidamente, secondo la forza della corrente atmosferica, è volto verso est. Quando i camelli hanno da attraversare questo mare di polvere, venendo dal Meshkid, salgono sul versante occidentale della duna e si lasciano andare sdrucciolando sulle ginocchia, dalla cresta alla base del versante orientale [176]. A nord dell'Hamun el Mechkid, Mac Gregor contornò un gran numero di dune d'una formazione differente e spinte, sotto l'impulso d'un vento locale, in un'altra direzione, cioè da nord a sud. Alcune di quelle montagnole misurano una ventina di metri sul livello della pianura, e tutte sono disposte, con una regolarità perfetta, in forma di mezzaluna, presentando il lungo pendio esterno a nord ed il fianco, su cui ricade la sabbia, a mezzodì; nell'emiciclo riparato dalle due corna avanzate potrebbe trovare posto un reggimento [177]. Infine, sulle frontiere dell'Afganistan, le sabbie e la polvere d'argilla progrediscono specialmente nella direzione da sud-ovest a nord-est [178]. Non si potrebbe ammettere l'ipotesi che, negli altipiani del Balutscistan come nelle pianure del Thar indiano, la forma e l'orientazione delle dune dipendano in una certa misura dalle vibrazioni del suolo?
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