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      Essa è completamente circondata di giardini e di orti, che producono le migliori frutta del Balutscistan superiore; le sue uve specialmente godono una grande riputazione.
      Kalat, vale a dire il "Castello" per eccellenza, deve alla scelta che ne ha fatto il khan come capitale del suo regno, l'esser diventata la città più popolosa di tutto il paese balutscio. Possiede infatti grandissimi vantaggi, poichè la sua posizione sul versante d'uno spartiacque elevato le permette di dominare le strade dell'India, del mare, delle frontiere persiane e dell'Afganistan; ma questi privilegi militari sono controbilanciati da un clima molto più rude di quello delle valli circostanti. Costruita all'estremità d'una catena di montagne rocciose, Kalat è esposta a tutta la violenza dei venti del nord, e la neve vi copre il suolo per oltre due mesi; il frumento e l'orzo maturano più tardi che nelle Isole Britanniche, sebbene sia 25 gradi più prossima all'equatore. Nella pianura, che s'apre a nord-ovest e le cui acque scolano verso la Lora di Piscin, una sorgente d'acqua pura e copiosissima, che scaturisce presso la necropoli reale, inaffia i giardini della città e mette in movimento le pale de' suoi molini. Secondo Pottinger, che vanta la sorgente di Kalat come la più forte che abbia mai veduto, l'acqua sarebbe più fredda di giorno che di notte. Nelle vicinanze della moderna capitale del Balutscistan si veggono le ruine informi di altre tre città ragguardevoli, le quali provano che da un'epoca immemorabile questa parte dell'altipiano ebbe una grande importanza.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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