La strada diritta da Kalat a Sonmiani è abbandonata come troppo difficile, a causa della mancanza d'acqua; in quella lunga discesa di 550 chilometri circa, le carovane trovano soltanto in sei luoghi sorgenti con tale abbondanza d'acqua da non disseccarsi al loro passaggio [192]. Khozdar, una di queste stazioni, dove gl'Inglesi tengono una piccola guarnigione di cipai per dominare la discesa del valico di Mula, ha già un clima diverso da quello dell'altipiano; posta a 1,200 metri d'altezza, è circondata di giardini, nei quali crescono palme ed altre piante del litorale, e la sua popolazione, composta in gran parte d'Indù, è di pura origine meridionale. Le miniere di piombo e d'antimonio, che si trovano ad ovest di Khozdar, presso Sekran, non sono più lavorate. Vaste rovine, mucchi di macerie, avanzi di torri, ghar, bastas o "palazzi d'infedeli" [193]. provano che il paese, senza dubbio irrigato meglio d'oggi, era molto più popoloso, e certi frammenti d'architettura attestano la civiltà degli antichi abitanti del paese. A nord-ovest di Bela, nella provincia di Las, una delle città diroccate ha conservato il suo nome, Scehr-i-Rogan. Essa corona la cima d'una erta rupe di conglomerato, a piè della quale scorre un affluente del fiume Purali, l'Arabis dei marinai greci; nella parte bassa s'aggruppano casette, che erano abitate dai poveri della città, e la roccia è traforata da gallerie, che servivano insieme da magazzini e da dimore.
Sonmiani, il porto della provincia di Las o della "Pianura" ed una volta di tutto il Balutscistan orientale, ebbe una certa importanza, e gl'Inglesi l'avrebbero forse scelto per farne un luogo di transito pel loro commercio, se Karatsci non avesse avuto, in confronto dell'antico "porto d'Alessandro", il vantaggio decisivo d'essere in vicinanza del delta dell'Indo.
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