Risiedendo alternativamente a Kalat ed a Gandava, esso estende nominalmente il suo dominio sopra un vasto territorio, ma fra i vassalli del vicerè delle Indie è uno dei meno potenti e dei meno ricchi; il suo reddito principale è la pensione, che gli pagano i suoi protettori. Secondo il primo trattato del 1841, cui un esercito inglese di 1260 uomini, comparso davanti Kalat, obbligò il sovrano a firmare, questi si dichiarò vassallo, giurò di lasciarsi sempre guidare dai buoni consigli dell'ufficiale inglese residente alla sua corte, concesse al governo britannico il diritto di collocare una guarnigione in tutte le città del Balutscistan, dove gli paresse conveniente, promise la sua "cooperazione subordinata" in ogni circostanza, infine accettò il sussidio annuo, che lo trasformava in un semplice funzionario dello Stato vicino. Non è mancato qualche dissidio, ed in questo caso gli assegni ordinarî sono stati trattenuti a Calcutta; ma nello stesso tempo la buona condotta è stata ricompensata e la pensione del khan di Kalat si è elevata da 125,000 a 250,000 lire. Del resto, trattati dettati dall'Inghilterra hanno prodotto la conseguenza di consolidare il potere del khan sui proprî sudditi, trasformando a suo vantaggio la costituzione dello Stato. Non è molto, il Balutscistan era, come il paese degli Afgani, in pieno regime feudale e federale: certi kheil, completamente indipendenti nei loro affari interni, erano legati agli altri clan col mezzo di semplici convenzioni di buona amicizia; altre tribù erano governate da capi o sardar, che si dicevano eguali al khan o si credevano sottratti ad ogni somrnissione, quando ave-vano pagato il loro tributo o reso il loro omaggio.
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