Dopo un lungo assedio, la piazza fu presa dai Mongoli nel 1270; gli altri cento castelli della sêtta dovettero egualmente arrendersi; ma la religione, detta degl'Ismaili, esiste ancora, e il discendente diretto del Vecchio della Montagna risiede a Bombay, pacifico suddito britannico, mantenuto dalle imposte volontarie de' suoi fedeli [216].
Al di là del Takht-i-Sulaiman s'allungano i dossi del Saman, ricchi di pascoli, i monti s'abbassano e la catena è attraversata in tutto il suo spessore da un fiume abbondante, il Sefid rud (fiume Bianco), che nasce dalle montagne del Kurdistan e rode, per un tratto di 200 chilometri circa, la base meridionale dell'Elburz, prima di trovare la breccia che gli permetta di correre al Caspio; ad ovest dell'Heri rud, il Sefid rud è l'unica corrente, che passi da parte a parte la regione di displuvio che forma il diaframma dell'Asia occidentale. Quindi questa breccia, molto curiosa dal punto di vista geografico, non lo è meno pei fenomeni del suo clima locale. Tutti i viaggiatori parlano del terribile vento del nord, che durante l'estate sale dal mar Caspio e penetra nella gola del Sefid rud; in principio è poco violento, ma cresce continuamente di forza a misura che si ingolfa più dentro la forra, e soffia come un uragano allo sbocco della chiusa, là dove il ponte di Mengihil attraversa il torrente; i vapori leggeri, portati da questo vento di mare, si condensano sull'altipiano a contatto degli strati di aria più freddi e s'avvolgono in dense nuvole attorno i monti.
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