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      Le conchiglie mescolate alla sabbia delle spiagge antiche appartengono tutte a specie ancora viventi nei mari vicini, ed alcune hanno conservato la freschezza delle loro tinte; ma, per una notevole eccezione, le cardiacee, oggi tanto comuni nel Caspio, non si rinvengono sul litorale abbandonato: in ciò si vede un indizio di cambiamenti importanti, che sarebbero avvenuti nel regime del mare dopo il ritiro delle acque. Rocce d'arenaria si formano ancora adesso sulle coste meridionali: vi si trovano non solo conchiglie e pezzi di legno, ma anche avanzi dell'industria umana, il che prova che l'agglomerazione di queste in pietre è proprio un fenomeno contemporaneo [222].
      [Immagine 027.png - N. 27. - IL SAVALAN].
      Ad ovest delle montagne di Talich sorge un monte quasi isolato, la cui forma conica indica da lontano che è un vulcano: è il Savalan, la cui vetta suprema è alta 4,844 metri e che è quasi sempre coperto da uno strato di neve; nei tempi storici non si ha memoria di eruzioni di ceneri o di lave, che abbiano scosso la montagna. I viaggiatori, che vi sono saliti, non vi hanno trovato traccie di cratere; ma abbondanti sorgenti termali scaturiscono alla sua base. Ad est, a nord, a sud il Savalan è completamente separato dai monti vicini; più ad ovest una giogaia lo connette al Kara dagh o "montagna Nera", che sviluppa la sua cresta in semicerchio a sud delle gole dell'Arasse e va a raggiungere in Armenia il gruppo dell'Ararat. La montagna Nera è la cresta che limita a nord-ovest l'altipiano dell'Iran, chiudendo così il lungo viale, che s'apre fra l'Elburz ed i monti del Kurdistan.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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