In media, lo spessore dell'acqua non supera probabilmente 5 metri: così, quantunque si estenda sopra uno spazio di circa 4,000 chilometri quadrati, il lago d'Urmiah rappresenta un volume liquido da sei a otto volte minore di quello del Lemano, che ha relativamente un'estensione così piccola. È da notare che al largo della città d'Urmiah il lago s'abbassa dalla riva occidentale alla riva orientale per una serie di cinque altipiani d'una regolarità perfetta: in principio lo scandaglio segna uniformemente un metro, poi due metri e mezzo, e successivamente quattro, sei e sette metri. In qualche punto le rive paludose continuano in lontananza con bassifondi sommersi appena per alcuni centimetri. Più di cinquanta isole e scogli sorgono dall'acqua, e di questo numero tre, l'isola dei Cavalli, l'isola delle Pecore e l'isola degli Asini, sono abbastanza grandi perchè i rivieraschi le utilizzino come terre di coltivazione e di pascolo. L'acqua del lago d'Urmiah è più salsa e più ricca di jodio di quella del mare, più anche di quella del mar Morto: i nuotatori non vi si possono immergere ed il loro corpo si copre subito d'uno strato di sale brillante al sole come polvere di diamante; secondo Wagner, i bagni presi in quest'acqua salina e jodurata sarebbero efficacissimi per la guarigione di diverse malattie; mentre l'acqua dell'Oceano contiene in sali soltanto un trentesimo del suo peso, il lago d'Urmiah ne ha un quinto [256]. Appena soffia il vento, sulla superficie dell'acqua si formano grandi sprazzi di schiuma salata; sulla melma delle sponde, il sale si depone a lastre dello spessore di parecchi decimetri ed aventi in certi punti una larghezza di cinque o sei chilometri.
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