Là, anche nei tempi preistorici, non vi furono foreste; il coltivatore non ha dovuto dissodare il suolo, come in tanti altri paesi: è invece alla sua industria che si debbono gli orti, i quali circondano le città della loro cinta verdeggiante [264]. Anche considerando soltanto le regioni fertili della Persia, queste offrono una singolare differenza nell'aspetto delle loro flore, giacchè tutte queste regioni di suolo fecondo sono ad un tempo paesi montuosi, e le aree vegetali s'incrociano con mille giri, dovuti insieme alla successione delle quote d'altezza e delle linee di latitudine. Tutte le protuberanze sono come tante isole, la cui cima è abitata dalle specie delle regioni fredde; l'ineguaglianza del rilievo semina il paese di flore insulari, e non si possono indicare che in un modo affatto generale i limiti delle aree, come risultanti da linee continue. Nel nord della Persia, il frumento si coltiva fino a 2,720 metri sui fianchi delle montagne; le risaie occupano i bassifondi in vicinanza del lago d'Urmiah, a più di 1,250 metri; in questa parte dell'Azerbeigian i fichi sono rari e crescono soltanto nei siti riparati, mentre la vite prospera sui pendii dell'Elvend fino a 2,278 metri: in compenso, le magnolie e le camelie, che vivono nel clima umido delle Isole Britanniche, non si vedono punto in Persia a condizioni eguali di temperatura [265]. Le palme non si coltivano fuori delle valli inferiori delle catene esterne e nel sud-est dell' altipiano, fino a nord di Tebbes, sui confini del deserto; ma si ritrovano a nord sulle rive del Caspio, e principalmente nei giardini di Sari; giusta la tradizione locale, tutto il litorale caspico del Mazanderan era, non è molto, ombreggiato dalle palme, ora sostituite da altre specie vegetali.
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