La franchezza darebbe irreparabilmente il contadino nelle mani de' suoi oppressori; egli quindi s'è abituato da padre in figlio all'astuzia, e spesso viene così ad evitare la rovina: un villaggio d'Europa, dove le tasse fossero esatte nello stesso modo che nella Persia, sarebbe condannato alla fame sin dal primo anno; ma il coltivatore iranico riesce egualmente a sostentare la sua miserabile vita ed a lavorare i campi. Le persone abili, che adoperano il loro ingegno, non soltanto per difendersi, ma per farsi strada nel mondo, sono molto da temere per il loro spirito d'intrigo, e le menzogne, a cui si abbandonano quasi sempre per soddisfare alla loro cupidigia. Uno dei tipi più comuni in Persia è quello dei fuzul, che non indietreggiano davanti ad alcuna bassezza per
mangiare": sono gl'individui che si presentano primi agli Europei come domestici, intendenti, corrieri o semplicemente per dare dei consigli, e sono dessi che coi loro vizi contribuiscono di più a far giudicare troppo severamente la loro nazione [287]. Del resto, quanti contrasti dall'una all'altra estremità dell'Iran, fra il Talish vigoroso e coraggioso e l'uomo di Kascian, che tutti disprezzano come un vile, tra il fine Scirazi, che ha gli occhi illuminati dall'intelligenza, ed il grossolano coltivatore del Mazanderan, che viene chiamato yabu, come i suoi cavalli da soma!
Nelle prime età della storia, l'altipiano d'Iran era abitato nella sua parte meridionale da Ariani, e nell'altra parte dai Medi, "allofili" turanici, aventi la loro lingua propria, sebbene soggetti ad una casta ariana come la nazione persiana.
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