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      Alcuni clan di Luri portano nomi d'animali come le tribù di Pelli-Rosse: si dicono Corvi, Piedi-Gialli, Gambe-di-Lupo.
      Le tribù, che con quelle dei Kurdi e dei Luri hanno conservato meglio il tipo ed i costumi, sono i Baktyari, ossia i "Felici" od i "Valorosi", del Luristan e della Susiana. Secondo alcuni autori, si dovrebbero considerare come veri Kurdi; ma i loro dialetti si avvicinano al persiano. Fisicamente si distinguono anche per lineamenti speciali. Secondo il signor Duhousset, che ebbe sotto i suoi ordini tutto un reggimento di Baktyari, gli uomini di questa razza hanno fra tutti gl'Irani il cranio più brachicefalo [293]. Membruti, robusti, muscolosi come i Kurdi, essi hanno in generale la tinta bruna, una capigliatura nera ondulata, l'occhio ombreggiato da folte sopracciglia, il naso grosso ed aquilino, che s'abbassa sul labbro, il mento quadrato, gli zigomi sporgenti: anche sotto il loro costume da pastori, si vedono in essi i soldati e si è colpiti dalla rassomiglianza che offrono colle figure rappresentate nelle monete sassanidi [294]. I Baktyari, come le altre tribù di pastori, accampano d'estate sotto la tenda nei pascoli, che loro assegna l'usanza o che essi hanno conquistato colla forza delle loro braccia; d'inverno abitano i piccoli villaggi della pianura o dei pendii inferiori. Le due grandi divisioni dei Baktyari, gli Hafti Leng o "Sette Piedi" e gli Tsciahar Leng o "Quattro Piedi", così chiamati dalla proporzione delle loro imposte, si dividono in clan o tirha, in gruppi di famiglie retti patriarcalmente da capi, che sono di solito assistiti da un consiglio d'anziani; alcune tribù sono considerate come aventi una nobiltà particolare, sia a causa della genealogia dei loro capi, sia in virtù delle loro imprese o delle loro ricchezze; altre si trovano in una specie di vassallaggio verso tribù più potenti, e la tradizione attribuisce loro un'origine inferiore, turca o persiana [295]. Una volta i Baktyari erano molto temuti come briganti e saccheggiatori di carovane; per recarsi da Sciraz o da Ispahan nel bacino inferiore dell'Eufrate, i viaggiatori badavano bene ad evitare il loro territorio: un esploratore recente, Mackenzie, non ha temuto di affidarsi a loro e non ha avuto che da lodarsi della loro buona accoglienza e delle loro cortesie [296].


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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