D'altra parte, Omar è considerato come una specie di Satana, che il vero fedele deve maledire. Tutti gli anni, un giorno speciale è consacrato alla celebrazione della morte d'Omar ed i pellegrini vanno in folla a Kascian per visitare la pretesa tomba del suo uccisore.
La sêtta sciita, in principio perseguitata, conquistò gradatamente tutte le popolazioni persiane, ma diventò religione di Stato soltanto nei primi anni del secolo decimosesto colla dinastia Sefvidi. Essa fa ancora proseliti ad est nell'Afganistan, a nord-ovest fra i Tartari della Transcaucasia, infine nella Persia stessa, ed attesta la propria vitalità collo sviluppo d'una letteratura nazionale, nata dal popolo, fuori dell'influenza dei preti. Una volta le scene commemorative celebrate in onore d'Alì e de' suoi figli consistevano soltanto in preghiere, in lamentazioni, in processioni funebri, accompagnate da quelle torture volontarie, che delle cerimonie sciite fanno uno spettacolo così orribile [312]. I personaggi del dramma, Alì, Hussein, Hassan, i fanciulli e le donne uccisi a Kerbela, figuravano in queste rappresentazioni, ma come testimoni muti del delitto; non parlavano nè agivano, mentre oggi sono diventati attori; i tazieh, paragonabili ai "misteri" del medio evo, sono adesso vere produzioni, nelle quali gli autori, ignoti nella maggior parte, hanno introdotti i monologhi, i dialoghi, le peripezie imprevedute, osando persino ritoccare la leggenda per dare alle situazioni un interesse più vivo. Truppe d'attori, composte quasi tutte d'Ispahani, che sono fra tutti i Persiani ritenuti quelli che hanno la voce più sonora e l'accento più puro, si sono formate per dare rappresentazioni teatrali nelle diverse città dell'Iran, e numerosi artisti, specialmente quelli che rappresentano i fanciulli e le donne della famiglia del profeta, sono giunti alla gloria ed alla ricchezza.
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