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      In mezzo al silenzio della folla spaventata s'udivano i gridi dei tormentatori ed il canto, di mano in mano più debole, di quelli che andavano al supplizo: "In verità noi veniamo da Dio e ritorniamo a lui!"
      Tuttavia non pare che tali eccidî siano riusciti a sopprimere il babismo. Giusta l'opinione comune, la setta sarebbe più numerosa che mai e tanto più temibile pel governo, in quanto il segreto cela ormai l'opera delle comunità. Non si sa che abbia capi in Persia, ma ha seguaci sin fra i capi ufficiali della religione di Stato [319] e questi corrispondono facilmente col successore di Bab, che risiede nella Turchia asiatica ed è visitato dai pellegrini persiani attirati dai santuarî di Kerbela e di Negief. Qualunque sia la potenza reale di cui egli dispone, non è meno certo che la Persia attraversa attualmente un periodo critico della sua storia; molti cambiamenti intimi, indicanti uno sviluppo originale del suo genio, promettono di compiersi nel paese, al momento stesso in cui la pressione dell'estero, sempre più grande, minaccia la Persia di farle perdere perfino l'ultimo simulacro d'indipendenza politica.
      Molto socievoli e del resto obbligati ad aggrupparsi, causa la poca sicurezza del paese e le numerose guerre che lo hanno devastato, i Persiani hanno un gran numero di città: proporzionatamente alla popolazione totale, la cifra delle città è molto più notevole che nella penisola Cisgangetica: qualche città è totalmente isolata nel deserto, senza alcun prolungamento di sobborghi, senza case sparse nelle campagne circostanti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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