Turbat-i-Haidari, la "Cupola di Haidar" o del Leone, chiamata anche Turbat-Isakhan, ha subito grandi vicissitudini nel corso di questo secolo: posta sulla strada di Mesced a Kirman, all'altezza di 1,355 metri, in una valle da cui non si può uscire se non attraversando colli elevati, essa è tuttavia un centro di commercio ed il suo bazar è frequentatissimo. Conolly, nel 1833, vi contava soltanto 800 case; dieci anni dopo, Ferrier le valutava a 3,000; una trentina d'anni dopo, nel 1872, la spedizione inglese comandata da Goldsmid non vi trovava più che 200 famiglie; la terribile carestia dell'anno precedente aveva rapito i sette ottavi della popolazione. Oggi essa ha riacquistato la sua prosperità. Appartiene ad una popolazione d'origine tartara, venuta, secondo Bellew, all'epoca di Tamerlano. A sud-est la città di Khaf, vicina alla frontiera afgana, è importante come capoluogo della tribù aimak dei Taimuri. Nelle montagne circostanti vivono anche degli Hezareh, di fisonomia mongola, come quelli dell'Afganistan, ma di religione sunnita.
La parte meridionale del Khorassan, meno ricca di ruscelli che il territorio montuoso del nord-est della Persia, è per questo appunto molto meno produttiva e meno popolosa. Le città sono rare, ma poste fuori della grande strada dei conquistatori, hanno avuto da soffrire meno delle città del nord per gli assalti e le guerre; gli abitanti hanno avuto più spesso da temere la fame di quello che i nemici. Bagiistan, a sud di Sultanabad, è uno dei luoghi di cultura e di mercato più frequentati della regione, e le carovane vanno ad acquistarvi stoffe di grandissima durata di seta grossolana e pelo di capra.
| |
Haidar Leone Turbat-Isakhan Mesced Kirman Ferrier Goldsmid Bellew Tamerlano Khaf Taimuri Hezareh Afganistan Khorassan Persia Sultanabad
|