Kakh, chiamata anche il "Villaggio della Felicità", è una città santa, grazie alla tomba d'un fratello dell'imam Reza, e, come Bagiistan, è celebre per le sue stoffe, drappi ricoperti di seta, di diversi colori e di disegni svariati; Kakh è una città di fabbri, e le sue campagne producono grandi quantità d'oppio e di cotone. Tun, antica capitale del distretto di Tun e Tebbes, non ha quasi maggior importanza delle altre piccole città della regione ed è molto decaduta, se è vero che ebbe un tempo, come vuole la tradizione, "mille mosche e duemila cisterne"; la sua vasta cittadella eptagona è in parte occupata da giardini. Tebbes, il capoluogo moderno situato molto più ad ovest, a circa 600 metri d'altezza, in una delle parti più basse dell'altipiano, è quasi circondato dal deserto. Non ha industria, e la sua popolazione, una delle più fanatiche dell'Iran, è miserabilissima; ma, posto all'estremità occidentale della regione montuosa del Khorassan, è il punto di partenza obbligato delle carovane che hanno da attraversare le pianure nella direzione di Yezd o d'Ispahan; è come un porto sulla spiaggia d'un mare periglioso. I viaggiatori, estenuati di fatica per la traversata delle sabbie, vi trovano almeno acqua pura ed ombre. Datteri, tabacco, oppio ed assafetida, raccolta nelle solitudini vicine, sono le derrate che le carovane esportano da Tebbes.
Il distretto di Kain o del Kuhistan, che si stende ad est di quello di Tun e Tebbes, sui confini dell'Afganistan, ha pure cambiato di capoluogo.
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