Sarebbe, forse, domanda Yule, il famoso Albero Secco di Marco Polo?
Nih, in vicinanza del Seistan, è notevole per l'abbondanza delle sue acque termali, prese, come le acque fredde, in acquedotti sotterranei ed usate per l'irrigazione del suolo. Certe miniere delle vicinanze, dalle quali si cavano rame e piombo, sono oggidì abbandonate; ma dalle dimensioni degli antichi pozzi, delle camere e delle gallerie tagliate nella roccia viva, del pari che dall'insieme dei lavori d'attacco, si riconosce che all'epoca, in cui si compivano tali intraprese, la popolazione di questo paese era molto più civile di oggi [339]. Così pure i monumenti, dei quali si vedono gli avanzi nel Seistan, l'antica Segiestan, sulle strade da Nih all'Hilmend, attestano un passato più glorioso del presente: là, nel paese nativo di Rustem, s'è svolta in gran parte la storia eroica dell'Iran, e parecchie volte, dopo quei tempi lontani, i Seistani ebbero una parte notevole nei destini della Persia; sotto la dominazione araba il partito nazionale fece nel Seistan i primi tentativi serî per riconquistare l'indipendenza. Mucchi di rovine, numerosi sul territorio persiano quanto nella parte afgana del Seistan, ricordano l'antica prosperità. La capitale attuale, Nasirabad, situata press'a poco a metà strada fra la depressione dell'Hamun e l'Hilmend, si compone di due città distinte, l'antica e la nuova, racchiuse ciascuna nella propria cinta d'argilla; la popolazione è formata in gran parte d'emigranti del Khorassan, che la carestia aveva scacciati.
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