Si sa che Gumish-tepe, così chiamato perchè i cercatori di tesori vi hanno trovato frequentemente monete d'argento, è considerata dalla gente del paese opera di Alessandro; [344] comunque sia, si connette ad un insieme notevole di lavori militari: un baluardo, il Kizil Alan o "Muraglia Rossa", collega Gumish-tepe ad un altro potente corpo di mattoni, il Karasuli, e continua fino a Buginurd, con una triplice linea tortuosa di trincee, indicata da una serie di montagnole sulla linea di displuvo fra il Gurgen e l'Atrek; questi muri, che difendevano i Persiani del medio evo contro le temute popolazioni, comprese sotto i nomi di Yagiugi e Magiugi, hanno uno sviluppo totale di oltre 350 chilometri; passano presso un antica città di Gurgen e terminano, verso il Caspio, con selciati, sui quali si attraversano le paludi a piede asciutto. Il villaggio di Gumish-tepe, gruppo di kibitze, cui domina la "collina d'Argento", è uno dei rari accampamenti fissi, appartenenti ai Turcomanni Yomud; gli abitanti, quasi tutti pescatori, possedono un centinajo di barche e catturano alla foce del Gurgen, in quantità prodigiose, i pesci che servono loro a preparare il caviale, spedito in Russia da negozianti armeni. Gumish-tepe, del pari che gli altri accampamenti turcomanni, si distingue dai villaggi persiani per l'assenza di fortificazioni. I Turcomanni contano sulla precisione del loro tiro e sulla forza del loro braccio; i Persiani hanno fede nell'altezza e nella solidità delle loro mura.
Ad ovest d'Astrabad, alcune città, molto miserabili in confronto di quello che dovrebbero essere i mercati agricoli d'un paese così fertile, si succedono nella pianura litoranea del Mazanderan; esse sono collegate soltanto da cattivi sentieri, serpeggianti nei pruneti e nelle acque paludose.
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