D'Anville e Rennell hanno tentato d'identificare Sari coll'antica Zadra-karta, la più grande città dell'Ircania, dove l'esercito d'Alessandro si fermò per sacrificare agli dêi. Nelle vicinanze si mostra qualche mucchio di rovine, che sarebbero gli avanzi di monumenti preistorici. Feridun, l'eroe leggendario della Persia, sarebbe sepolto sotto la soglia d'una moschea, che sorge sul posto d'un tempio del fuoco, e le rovine d'una torre avrebbero appartenuto alla tomba de' suoi due figli [346]. Al pari di Ashref, Sari è circondata d'un immenso giardino, e le campagne dei dintorni sono coperte di gelsi, di cotone, di canne da zucchero, di risaje; possiede un porto sul Caspio, alla foce del Tegien: il villaggio di Farah-abad, la "Dimora della Gioja", i cui abitanti s'occupano della pesca e della preparazione del caviale. All'epoca del viaggio del "pellegrino" Pietro della Valle, nel 1618, Farah-abad (Ferhabad), che era stata appena edificata da Sciah-Abbas, era la "città principale del Mazanderan"; parecchie delle sue strade avevano una lega di lunghezza, e la superficie della città uguagliava, se non la superava, quella di Roma o di Costantinopoli; una popolazione ragguardevole, formata di maomettani, cristiani, ebrei, gente di tutte le nazioni e di tutte le razze importate dai paesi più lontani, si pigiava nei larghi viali della nuova città [347].
Barfrush, Barferush o Bar-furuth, ossia il "Gran Mercato", non ha l'antichità della sua vicina Sari; tre secoli fa era un semplice villaggio.
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