Decaduta dalla sua potenza e dalla sua industria, Amol non ha più fabbriche di cotonine e di tappeti, ma, come le altre città della "Lombardia persiana", [348] ha le ricche produzioni del giardino, che riempie tutta la zona compresa fra i contrafforti dell'Elburz ed il mare; a questa città mette capo la strada carrozzabile costruita dalla capitale alle pianure del Mazanderan per la valle del Lar, ad est del Demavend. Ad ovest, alcuni villaggi del distretto si sono arricchiti collo scavo delle miniere di ferro, di rame e di piombo; ma più oltre, lo spazio libero a piè delle montagne è troppo stretto, perchè l'agricoltura rudimentale della regione possa alimentare popolazioni numerose: bisogna costeggiare la spiaggia per una distanza di circa 230 chilometri, fino al delta del Sefid rud, prima di raggiungere un'altra agglornerazione rurale. Questo Kuscistan o "Paese delle Montagne" non ha che piccoli villaggi ed accampamenti di Zingari e d'Iliati. Verso l'estremità occidentale di questa regione, presso il villaggio di Sakhtesar, scaturiscono le abbondanti sorgenti solforose, chiamate "Acque calde" (Ab-i-Germ), e più oltre i montanari raccolgono in quantità asfalto duro, con cui fabbricano giojelli [349].
La piccola Lengherud e la più grande città di Lahigian sono i capiluoghi dei distretti del Ghilan posti ad ovest del Sefid rud, quelli il cui suolo prosciugato offre le maggiori facilità per la coltivazione del gelso e degli altri alberi, che fanno col riso delle terre più basse la ricchezza del litorale.
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