Non sarebbe difficile rimetterli in grado da resistere ad un'insurrezione, ma in caso d'assedio e di bombardamento non opporrebbero un ostacolo serio al nemico. Recentemente sono stati eretti alcuni muri, principio d'una seconda cinta, che racchiuderà tutti i sobborghi, raddoppiando l'estensione ufficiale della città; però lo spazio compreso nell'interno della prima muraglia non è punto coperto di case; cave, mucchi di rovine, terreni aridi e giallastri si contrastano coi giardini lussureggianti. Il viaggiatore, nell'appressarsi, non vede al disopra delle mura nè torri nè cupole, che gli rivelino la vicinanza d'una capitale, ed anche quando è entrato, non vede dapprima se non miserabili capanne di terra. Ma le porte sono veramente belle col loro grand'arco gotico, colle colonne che le inquadrano, colle maioliche smaltate che le decorano: lo splendore e la scelta felice dei colori, l'eleganza e le varietà delle linee e delle figure provano che i Persiani, per quanto decaduti dal punto di vista della civiltà materiale, hanno conservato la loro originalità artistica; a tal riguardo non sono punto inferiori agli occidentali.
Nella città stessa le due influenze sono in lotta, l'antico spirito conservatore e la mania dell'imitazione dell'Europa. Il gran bazar rassomiglia a quelli delle altre città dell'Oriente: è un quartiere separato, percorso da stradicciuole appartenenti ognuna ad artigiani dello stesso mestiere od a mercanti, che vendono gli stessi oggetti; ma nelle vicinanze del palazzo si vedono già magazzini disposti come quelli dell'Occidente.
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