Kascian, invece, la città centrale dell'Irak-Agiemi, il principal luogo di tappa sulla strada da Teheran ad Ispahan, è in piena prosperità. Posta a piè delle montagne, che le forniscono acqua, non però in copia abbastanza grande, Kascian s'è circondata di orti, di vigne, di giardini, di poponaje, di costruzioni a terrazze, dove si sanno utilizzare i concimi, trascurati nella Persia settentrionale. Kascian va celebrata come città industriale: possiede fabbriche di maioliche, di gioielli, officine per la tessitura dei fili d'oro e d'argento, tintorie, fabbriche da calderai, manifatture di velluti, di broccati, i più belli della Persia; là s'è conservata l'arte di dipingere in mosaico le pareti interne delle cupole e dei bagni. La chiamano la "fidanzata fra le città iraniche", ed è davvero una delle più pulite, una di quelle, dove le case sono costruite con più gusto ed i lastricati tenuti con più cura. Per la sua posizione sembra destinata a diventare il centro delle ferrovie persiane; possiede già le migliori strade dopo Teheran, ed alcuni dei magnifici caravanserragli, che si trovano alle tappe di queste strade, sono tenuti con cura come ai tempi del costruttore, lo sciah Abbas. Dalla stessa epoca data uno dei più grandi lavori d'utilità generale, che esista in Persia: il Band-i-Kuhrud o la "Diga del Torrente della Montagna", che si vede a sud-ovest di Kascian, sulla strada dell'Ispahan. La muraglia di sostegno, a monte della quale le acque s'espandono in lago, s'innalza a 40 metri d'altezza fra due rupi [374]. A Kascian si temono gli scorpioni quasi quanto le cimici a Mianeh; fortunatamente innumerevoli cicogne aiutano a sbarazzare il paese da questi ospiti pericolosi.