Gl'Ispahani e gli Scirazi sono invidiosi gli uni degli altri e volentieri si ricambiano a vicenda detti malevoli; i primi pare siano avidi ed i secondi falsi. Questo antagonismo proviene dal fatto, che le loro città, le più importanti della Persia meridionale, hanno spesso lottato per l'egemonia commerciale o politica e l'una e l'altra pretendono il titolo di metropoli artistica e letteraria. Meno grande d'Ispahan, Sciraz è capitale del Farsistan, cioè della Persia per eccellenza, e la sua popolazione è quasi esclusivamente iranica. Inoltre essa è l'erede delle capitali d'impero, che s'erano succedute in quei passi ed una delle quali fu la potente Persepoli. Rinomati per la loro intelligenza, il loro spirito, il loro bel linguaggio, gli Scirazi si considerano come i rappresentanti della civiltà nazionale e soffrono con impazienza il dominio dei Kagiar di Teheran: il Bab Ali-Mohammed, le cui prediche misero in pericolo la dinastia, era nativo di Sciraz, ed in questa città si aggrupparono i suoi primi discepoli. Per tenere a segno la popolazione del Fars, il governo ha l'accorgimento di mandarvi soldati turchi, affinchè gli odi di razza contribuiscano a mantenere gli abitanti nell'obbedienza.
      Sciraz non ha magnifiche piantagioni ombrose, come la sua rivale Ispahan, ma la vegetazione vi è di un aspetto più meridionale. Quando si scende nella pianura per la strada di Persepoli o dal nord-est, si scorge subito la città allo svolto d'una forra e la vista dei giardini, dei viali di cipressi, delle cupole risplendenti e della pianura azzurrastra rialzantisi verso la base delle montagne nevose, strappa al viaggiatore un grido d'ammirazione: "Allah è grande!