Una grande città sorgeva sicuramente in questo punto all'epoca Ciro; un pilastro porta ancora l'immagine del sovrano divinizzato, cui designa un'iscrizione precisa: "Io Ciro, il re, l'Achemenide!" Una tomba, che la gente del paese dice essere quella della "madre di Salomone" e sulla quale si legge un'iscrizione araba, è tenuta dalla maggior parte dei viaggiatori pel monumento funebre di Ciro, e gli avanzi d'una piattaforma, di costruzione analoga a quella del Trono di Giemscid, sarebbero le costruzioni sotterranee d'un antico tempio del Fuoco, dove il re glorioso avrebbe, all'epoca delle grandi feste, attizzato la fiamma davanti il popolo riunito. Tuttavia è dubbio che la pianura di Mesced-i-Murghab sia proprio quella dell'antica Pasargades, colla quale tutti i dotti l'identificarono sinora, giacchè i testi mettono questa città santa molto più ad est, nel paese di Kirman, e non in una campagna uguale, ma sulla cima di un monte [386]. Come i monumenti d'Istakhr, quelli di Mescid-i-Murghab sono stati costruiti da architetti, che conoscevano lo stile ellenico: in Lidia e nella Jonia avevano trovato i loro modelli di templi e di tombe [387].
La città di Darab o Darabgierd, posta 200 chilometri a sud-est di Sciraz, presso le sorgenti d'un torrente le cui acque scolano nella stagione delle pioggie verso il golfo Persico, è una delle città, che si cerca d'identificare coll'antica Pasargades; ma non si è trovato nessun monumento, nessun avanzo, che ricordi il nome di Ciro. Nondimeno è certo che la città è antichissima: Firdusi ne fa il teatro di parecchi avvenimenti della sua epopea mitica, e numerosi altari di Fuoco si mostrano sulle rupi circostanti.
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