Fin nel nord dell'Iran, questi "oggetti d'Abadeh" disputano il mercato ai prodotti consimili importati dall'Europa. A nord-ovest d'Abadeh, sulla strada di Kumisceh, un altro luogo fortificato, Yezdikhast, occupa il sommo d'una rupe di conglomerato, che sorge isolata in una larga fessura dell'altipiano, come uno scoglio innalzantesi dal fondo del mare. Le case e le torri sembrano continuare la rupe, ma fuori di queste costruzioni screpolate, al disopra del precipizio si proiettano impalcature vacillanti; la folla variopinta delle donne e dei bambini vi si pigia quando appare una carovana, camminando a piè della rupe. La città non è accessibile se non per un antico ponte levatojo: qua e là alcuni avanzi di mura sono indicati dagli abitanti come altari o castelli di guebri, ed il nome della città (Yezd-i-Khast), analogo a quello della città guebra Yezd, pare effettivamente ricordare il soggiorno degli adoratori del Fuoco.
La catena di montagne, tagliata da larghe brecce, che si prolunga da nord-ovest a sud-est, sul limitare del gran deserto, è, come le creste del Farsistan, orlata di città e borgate poste allo sbocco delle valli, là dove si ramificano i torrenti, prima di perdersi nella pianura. Nain, sulla grande strada da Kascian a Yezd, press'a poco verso la metà del percorso, è una di quelle città vicine alle solitudini, in cui l'acqua si divide in mille acquedotti; gli abitanti, come quelli di Kascian e d'Ispahan, sanno apprezzare i concimi e li raccolgono colla maggiore cura; l'industria locale è quella dei rasoi: alcuni indigeni sarebbero stati mandati in Europa per perfezionarsi nella loro arte, ma ritornando s'avvidero, dice Goldsmid, che avevano ancora molto da imparare dai loro compatrioti.
| |
Iran Abadeh Europa Abadeh Kumisceh Yezdikhast Yezd-i-Khast Yezd Fuoco Farsistan Kascian Yezd Kascian Ispahan Europa Goldsmid
|