Circondato d'una muraglia di forma irregolare ed appoggiato ad una cittadella quadrata, la Kirman moderna occupa una superficie d'un chilometro di lato, alla base occidentale d'un promontorio, cui corona una fortezza diroccata, il "Castello della Figlia". L'altitudine di Kirman è all'incirca di 2,000 metri sul mare; quindi la temperatura invernale vi è freddissima, ma in estate i calori sono insopportabili, e le case, del pari che quelle di Yezd, Maibut ed altre città del centro della Persia, sono sormontate da un badghir o ventilatore in forma di torre, nel quale s'ingolfa l'aria per rinfrescare gli apparta-menti inferiori.
Ancora alla fine del secolo scorso, dodicimila famiglie guebre risiedevano a Kirman e nei villaggi circonvicini, ma le persecuzioni e le conversioni forzate hanno ridotto la comunità ad una lieve cifra: sono appena millecinquecento. Dopo la visita di Marco Polo, Kirman ha perduto l'industria delle armi, ma i suoi ricami, i suoi tappeti sono sempre pregiati, e gli scialli che vi si fabbricano, sono inferiori a quelli del Kasmir per squisita dolcezza al tatto, ma eguali a loro per finezza di tessuto ed eleganza di disegno: [395] si adopera il kark o pelo fino di capra, misto alla seta, per fabbricare queste stoffe, che si spediscono poi in tutte le parti della Persia ed anche all'estero, per Bandar-Abbas. Kirman spedisce il kark di capra ai fabbricanti d'Amritsar, che nei loro tessuti lo mescolano al pashm del Tibet [396]. La stazione principale della strada da Kirman a Bandar-Abbas è la città industriosa di Saidabad, o meglio Seidabad, la "città dei Seid" , circondata da fiumi, cui alimentano i monti nevosi, ma che s'esauriscono a poca distanza: la sabbia gialla contrasta colla più ricca verzura.
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