Cinquanta chilometri ad ovest, al Ras-el-Kuh o "Capo della Montagna", la costa cambia direzione e si ripiega a nord, parallelamente alla penisola araba del capo Masandam, formando la manica di comunicazione fra il mare d'Oman ed il golfo Persico.
[Tavola 21.png - BANDAR ABBAS. - VEDUTA DAL MARE. Disegno di T. Weber, da Mac Gregor].
Il famoso porto, un tempo noto sotto il nome di Gambrun o Komron e chiamato dopo il regno dello sciah Abbas il "Porto d'Abbas", Bander o Bandar-Abbas, non è più quello nel quale si concentrava tutto il commercio esterno della Persia. La difficoltà dei sentieri che adducono a Sciraz su per le molte catene che orlano l'altipiano, l'estremo calore delle estati e la insalubrità del litorale, infine la lontananza del centro della Persia hanno diminuito l'importanza relativa di questo porto: Sciraz comunica oggi coll'estero per Buscir; Ispahan e Hamadan fanno i loro scambi sopratutto con Bagdad per la via di terra, e tutto il nord dell'Iran è in relazione coll'Europa per Tabriz od Enzeli; non resta più a Bandar che il commercio di Yezd e di Kirman. Sebbene porti il nome di porto, Bandar-Abbas ha semplicemente una rada, ed i flutti s'infrangono in cavalloni schiumosi sulla sua spiaggia, ma le navi ordinarie possono ancorare a due chilometri sopra un fondo di sei metri; l'isola di Kishm, quelle di Larek e d'Ormuz proteggono la rada dai venti del largo. Alcuni battelli a vapore fanno regolarmente scalo a Bandar-Abbas per caricare i tappeti di Kirman, le sete di Yezd, oppio, datteri, pesce; nella folla dei negozianti, dei commessi, dei marinai s'incontrano uomini di ogni razza, Asiatici, Europei, e negri.
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