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      Tutte le case nuove sono fornite di torricelle per l'aria, nelle quali il vento s'ingolfa per circolare nella dimora ed abbassarne la temperatura; ma le migliori disposizioni non impediscono che durante l'estate l'aria sembri uscire da una fornace. In tale stagione tutti quelli che non sono assolutamente obbligati a risiedere nel porto si rifugiano nelle case di campagna. Suru, villaggio posto 15 chilometri ad ovest, in mezzo ai datteri, forma uno dei principali luoghi di villeggiatura, ma la grande oasi è quella di Minao o Minab, 87 chilometri ad est, in sullo sbocco d'una valle, dominata da picchi bizzarri e rupi a picco; sotto le ombre dell'immenso giardino non c'è più da temere il soffio ardente, che passa sul deserto sabbioso e salino di Bandar-Abbas, od il riverbero delle roccie aride del Giebel-Ghinnoh. L'acqua, che ha fatto dare a Minab il nome di "Acqua dei Fanghi" o delle "Alluvioni", si spande da tutte le parti in mezzo ad orti, che producono frutti eccellenti, mandorle, cedri, aranci, goyave, manghi e melagrane [402]. I datteri sono squisiti, e le navi arabe, che ancorano alla foce del torrente, ne esportano ogni anno circa 1,500 tonnellate. Durante la stagione della raccolta affluiscono immigranti da 200 chilometri tutto intorno; indi il nome di Maghistan o "Paese dei datteri" dato a Minab [403]. La raccolta del cotone è pure importantissima, come anche quella dell'henné (lawsonia alba), un arbusto le cui radici rossastre servono a tingere e le cui foglie sono usate dalle donne dell'Oriente per colorirsi le unghie, il palmo delle mani e la pianta dei piedi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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