[Immagine 041.png - N. 41. - ORMUZ E BANDAR-ABBAS].
L'isola di Kishm o Tawilah, ossia "l'Isola Lunga", che si stende ad ovest d'Ormuz, parallelamente alla costa dell'Iran, è una terra notevole, che pare facesse un tempo parte del continente; ne è separata da un canale largo da 2 a 10 chilometri, che serpeggia intorno a promontori e spiagge basse, coperte di rizofore; anche le grandi navi a vela, ajutate dalla marea, possono spingersi in questo lungo canale d'un centinaio di chilometri, giacchè dalle soglie più alte si misura uno strato d'acqua di sei o sette metri. L'isola possiede buoni ancoraggi, segnatamente quello di Left, nel mezzo del canale; ma, a dispetto della sua eccellente posizione fra due mari, di faccia all'Arabia ed in una cavità profonda del litorale persiano, la lunga terra non ha grandi depositi. La borgata, detta Kishm, come l'isola, ed eretta alla sua estremità orientale, presso un antico forte portoghese dell'isola, dirimpetto ad Ormuz, non ha altro che frutta da offrire ai mercanti: rare oasi dove coltivano orzo, meloni, qualche albero fruttifero, si mostrano sui pendî rivestiti d'un sottile strato di terra vegetale.
In complesso, l'isola rocciosa e priva di vegetazione, ondulata di colline grige o biancastre, calcari o saline, o coperta d'efflorescenze di zolfo, è l'immagine della desolazione: alcuni viaggiatori la comparano ad altipiani sottomarini sorti recente-mente dalle onde, altri ad una terra devastata dal fuoco e che forma un mucchio di scoria. Gl'Inglesi vi fondarono, all'estremità occidentale, lo stabilimento militare di Basiduh (Bassadore) per dominare le foci del golfo Persico, ma dovettero abbandonarla, causa la mancanza d'acqua ed il calore intollerabile; tutte le provvigioni, solide e liquide, necessarie alla piccola guarnigione, dovevano essere spedite da Bombay.
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