Da quel-l'epoca, la città ha di nuovo diminuito di popolazione e d'industria. Le ballerine persiane appartengono in gran parte alla tribù dei Susmani, che accampa nei dintorni di Kermansciah [420].
Più in là, la grande strada storica dall'Iran alla Mesopotamia s'allontana dallo Scioaspe, che prende la direzione di sud e sud-est, passa nella città di Kirind, capoluogo di parecchie tribù kurde appartenenti a sêtte diverse, specialmente a quella degli Ali Allahi. Più oltre ancora, si attraversa un paese montuoso per innalzarsi gradatamente verso la cresta di Zagros, il muro naturale, che limita ad occidente l'altipiano della Persia e da cui si discende verso Zohab e le pianure della Mesopotamia; la linea di separazione fra i climi, fra le flore e le faune, segue la base del baluardo; dall'uno all'altro lato le nazioni e le lingue differiscono; la storia ha preso un altro corso. Sul pendìo volto verso la Turchia, un castello, Tak-i-Girrah o l'"Arcata della Strada", segnava la frontiera politica: vi si vede ancora un alto portone di marmo bianco, che Kar-Porter ritenne di poter identificare con le "Porte di Zagros" o Zagri Pylae, donde il nome (Zarg pil) sussisterebbe ancora in quello del villaggio di Sarpil, Sarpul o Saripul. Comunque sia, v'hanno pochi confini naturali tracciati meglio di quelli dello Zagros, e, se le campagne di Zohab, che si distendono ad ovest, appartengono alla Persia, è unicamente per diritto di conquista, dacchè questo pascialik le è stato tolto, in principio del secolo: la Turchia però non ha cessato di rivendicarne il possesso.
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