[Immagine 046.png - N. 46. -- REGIONE DELLA PESTE NEL KURDISTAN].
Non v'è popolo, che si possa dire superiore ai Persiani per la prontezza e la chiarezza dell'intelligenza, per l'attitudine a tutti i lavori dello spirito, così come per l'abilità in tutti i mestieri, e tuttavia l'influenza presente della Persia sul resto dell'Asia è pressochè nulla: bisogna risalire ai secoli anteriori per trovare l'origine dei movimenti d'espansione, che penetrarono d'idee persiane le religioni e le filosofie occidentali e diedero alla lingua, alla letteratura ed alle industrie dell'Iran un'influenza così grande nelle Indie ed in tutto il mondo musulmano.
Innanzi tutto bisogna tener conto di questo fatto importante, che i Persiani propriamente detti sono scemati di numero, comparativamente agli altri abitanti dell'altipiano iranico, dell'India e dell'Asia Anteriore. Si sa quanto è cresciuta la popolazione dell'India; così pure è aumentata quella della Transcaucasia, mentre quella della Persia, per quanto è possibile giudicarne mancando statistiche precise, è diminuita dal principio del secolo per effetto delle pestilenze, delle carestie e delle invasioni turcomane, kurde e balutscie. In Persia il numero delle malattie è meno grande che nell'Europa occidentale, ed alcune di quelle che fanno maggiori vittime in Occidente, quali la tubercolosi, il rachitismo, sono abbastanza rare, ma le affezioni epidemiche sono sempre micidiali;[427] là dove sono passate, i vuoti si fanno per generazioni intere; a questo riguardo l'Iran presenta gli stessi fenomeni dell'Europa del medio evo.
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