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      Il governo è economico, ed anche pel mantenimento dell'esercito non oltrepassa i limiti del bilancio. La flotta di guerra si riduce a qualche barca da doganiere ed al yacht di piacere ancorato nella rada d'Enzeli e comandato da un ammiraglio; in virtù dei trattati, il Caspio è un mare esclusivamente russo.
      La Persia è uno dei rari Stati che non hanno debito pubblico e non arricchiscono i capitalisti europei con prestiti contratti ad usura: che anzi la corona possiede un tesoro, nel quale s'accumulano i metalli, i gioielli, le pietre preziose, per un valore, dicesi, d'un centinaio di milioni, ossia di circa due volte le riscossioni annue, valutate 45 o 50 milioni di lire; forse, come al tempo di Chardin, si evita di fare l'addizione totale per paura di portare disgrazia al tesoro. Le due sorgenti principali del reddito sono l'imposta fondiaria, fissata ad un quinto del prodotto, - non comprese le spese supplementari di prelevamento, - e le dogane, che alcuni esattori assicurano diano 5 o 6 milioni l'anno; Bandar-Abbas, alcuni altri porti, alcune isole delle spiagge meridionali si danno a nolo all'imam di Mascate. Inoltre il governo decreta, quando gli piace, imposte supplementari, sia in tutto l'impero, sia in un distretto speciale, il che permette ai governatori di abbandonarsi alle esazioni più gravose e cagiona la rovina delle popolazioni per lunghi anni; la venuta dell'hakim in una città, del pari che la sua partenza, obbliga i comuni a pagargli un viatico, consistente in ducati offerti sopra un piatto d'oro o d'argento, in cascemiri preziosi, in muli e cavalli; una volta si sacrificavano pecore ed anche buoi all'avvicinarsi di tali personaggi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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