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      Il Tandurek è un gruppo di giogaie divergenti. A nord-ovest si prolunga la cresta, che va a raggiungere il Perli-dagh e cui valica la strada da Erzerum a Tabriz: parrebbe dovesse essere il confine fra la Turchia e la Persia; ma l'alta valle orientale, in cui si trova il lago Balik, dalla quale scola il torrente dello stesso nome, è attribuita all'Impero ottomano. La catena di montagne che comincia immediatamente ad est del Tandurek, dirimpetto alle due vette dell'Ararat, costituisce pure nel suo insieme un confine naturale, e questo, grazie ai Kurdi indipendenti che ne occupano i due versanti, è rispettato dai due imperi limitrofi. Sul versante orientale, verso il lago d'Urmiah, la catena non proietta che certe propaggini, terminate da bruschi promontorî, mentre ad occidente, verso il lago di Van, parecchi contrafforti si prolungano da lungi e vanno a perdersi nell'altipiano, di un'altezza media di 2,000 metri. La catena stessa non giunge a 3,000 metri se non con un piccolo numero di picchi. Le cresta dei monti di Hakkiari che si ripiega a sud, per rasentare la riva meridionale del lago di Van, non pare abbia cime più alte, sebbene, secondo Moritz Wagner e Rich, vi siano ancora "ghiacciai", ossia probabilmente campi di neve indurita nel fondo di qualche burrone. A nord e a nord-ovest un altro baluardo completa la cerchia di montagne e di terre alte, cui circonda la cavità lacustre; sul culmine s'innalza un antico vulcano, il Seiban o Sipan, alto 3,600 metri circa, secondo Fanshawe Tozer, e rivestito di nevi per dieci mesi dell'anno.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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