I battelli sono rari sul lago di Van; tuttavia il viaggiatore Tozer l'ha attraversato recentemente in una barca da pesca, accompagnato da cinque bastimenti da carico. I missionari americani di Van vi lanciarono, nel 1879, un battello a vapore smontabile, di cui tutti i pezzi erano stati mandati da Costantinopoli a schiena di cammello; ma non pare che l'impresa sia riuscita [485].
L'esistenza stessa dei laghi di Van, d'Urmiah, del Goktscia di Transcaucasia e delle numerose cavità lacustri dell'altipiano d'Akhaltzikh, fra Kars e Tiflis, prova che il clima degli altipiani armeni ha su quello della Persia il vantaggio d'essere molto più umido. Tutto il Lazistan e la regione montuosa, che aveva ricevuto dagli antichi il nome di Ponto, si trovano infatti sotto l'influenza del mar Nero dal punto di vista meteorologico. I venti d'ovest e di nord-ovest dominano, portando in abbondanza le pioggie durante le tempeste d'estate e le nevi durante l'inverno. La precipitazione dell'umidità è lontana dal-l'essere così notevole, come sui pendii meridionali del Caucaso, nella Mingrelia e nell'Imeria, dove l'altezza annuale delle pioggie oltrepassa 2 metri; ma vi sono nel Lazistan valli favorite dove le nuvole versano più d'un metro d'acqua piovana: secondo un missionario americano, la quantità di neve caduta a Bitlis, sul versante meridionale delle montagne, che dominano a sud il lago di Van, sarebbe stata di 5 metri e mezzo nell'inverno dal 1858 al 1859: è uno spessore di neve che rappresenta oltre 40 centimetri d'acqua.
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