Senza dubbio la città non ha che una cattiva rada, e durante i tempi cattivi le navi debbono andare ad ancorare più ad ovest, davanti la graziosa Platana, circondata di orti; Trebisonda non si trova allo sbocco d'una valle penetrante a gran distanza nell'interno, e lo stretto vallone di Degiermen che si vede intaccare a sud-ovest il baluardo delle montagne, fornisce al commercio assai deboli risorse; la strada che sale a sud sugli altipiani attraversa regioni difficili, spesso ostruite dalle nevi, esposte al vento freddo; nondimeno questa strada, la più breve e la più facile che collega al mare le terre alte dell'Azerbeigian pel colle di Bayazid e la pianura d'Erzerum, è una via storica per eccellenza, la diagonale maestra dell'Asia Anteriore fra l'India ed il Ponte Eusino. Oggi il sentiero faticoso che congiungeva Trebisonda ad Erzerum è stato surrogato da una strada carrozzabile di 340 chilometri, le cui pendenze non sono mai superiori a 10 centimetri per metro e che è praticabile anche ai convogli d'artiglieria; ma una via diversa, quella delle strade ferrate, che cominciano ai porti di Batum e di Poti per dirigersi verso Baku e continuarsi tosto o tardi verso la Persia pel litorale del Caspio, minacciava di togliere a Trebisonda la più gran parte del suo commercio. Quasi tutti gli zuccheri spediti dalla Francia i thé ed i tessuti mandati dall'Inghilterra, avevano abbandonato la via d'Erzerum per prendere quella della Transcaucasia; le esportazioni persiane erano pure notevolmente diminuite, sopratutto a causa della mancanza assoluta di sicurezza e del cattivo stato delle strade che attraversano il paese kurdo [532]. Tuttavia l'interdizione del transito transcaucasico pronunziata dal governo dello czar deve avere per conseguenza di restituire la sua antica attività alla strada d'Erzerum.
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