A valle di Hassan-kaleh, presso la frontiera transcaucasia, la strada si biforca: una via, dirigendosi a nord-est, segue l'Arasse fino al borgo di Khorassan, poi ascende gli altipiani per guadagnare la piazza forte di Kars, mentre la via di Persia, restando nel territorio turco, varca il fiume sul "Ponte del Pastore", che la leggenda attribuisce a Dario, figlio d'Istaspe, e per numerosi meandri s'innalza sulla soglia di Deli-baba o del "Padre Pazzo", donde ridiscende nella valle dell'alto Murad-tsciai, l'Eufrate orientale. Là nessuna città. Topra-kaleh, un tempo centro di popolazione armena, è stata quasi interamente abbandonata dopo la prima invasione dei Russi, e non presenta che rovine. Utsh-kilissa o le "Tre Chiese", sita più in alto in una chiusa del Murad-tsciai, è un semplice luogo di pellegrinaggio, dove gli Armeni accorrono da tutte le parti, anche dal fondo della Persia e dalle rive del Don, per visitare le reliquie di Surgh-Oannes o San Giovanni Battista, trasmesse da martire a martire, dice la leggenda, a Gregorio l'Illuminatore [543]. Più in alto ancora, Diyadin, eretta a piè d'un'antica fortezza, nel punto in cui vanno a riunirsi le prime sorgenti del Murad, scaturite dall'Ala-dagh, ha perduto il suo rango di città e non è più che un borgo diroccato, dove si fermano le carovane, nell'entrare o nell'uscire dal territorio persiano. Là vicino sorgeva la gran città di Zahrawan, che distrussero i Persiani alla metà del quarto secolo, in quell'epoca aveva circa 80,000 abitanti, dei quali 50,000 Ebrei.
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