[Immagine 055.png - N. 55 -- CONFLUENTE DEI DUE EUFRATE].
Dopo aver ricevuto l'affluente della pianura di Much, un Kara su, che s'espande silenziosamente da un cratere "non scandaglia-bile" aperto in mezzo alla pianura, il Murad s'ingolfa in una forra, dove precipita in forma di cascata: il fracasso dell'acqua che si frange risuonante sulle rupi, ha fatto dare al villaggio più vicino alla cascata il nome di Gurgur o Kurkur. Il fiume, sebbene già molto abbondante, non è navigabile: urtando contro le rupi, s'aggira in lunghi vortici, poi discende in rapide verso gli scogli; alcune montagne trasversali al suo corso non gli lasciano in certi punti che una fessura fra pareti verticali o balze dirute, alte parecchie centinaia di metri. Presso il villaggio d'Akrakli, il Murad non ha più che una larghezza di "venti passi" [548]. Non comincia a prendere un carattere di fiume dal letto regolare se non a valle di Palu, ma i tentativi di navigazione fatti da questa città fino alla confluenza dei due Eufrate da Moltke e Mühlbach non sono riusciti: la corrente del fiume, che si trova ancora a 868 metri d'altezza davanti a Palu, è troppo inclinata perchè una barca possa avventurarvisi senza pericolo; i pescatori si servono di kellek, sottili assicelle legate con corde e sostenute da otri di pelle di pecora: sei di questi galleggianti reggono quattro uomini sopra i gorghi e le rapide. L'ultimo ponte del fiume a monte di Hilleh è quello di Palu; in alto, sulla terrazza meridionale, si presentano le case, dominate da un castello pittoresco, che la leggenda dice sia stato costruito dai genî, e presso il quale, si vedono sopra una rupe alcune iscrizioni cuneiformi.
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Immagine Much Kara Murad Gurgur Kurkur Akrakli Murad Palu Eufrate Moltke Mühlbach Palu Hilleh Palu
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