Bande d'emigranti discendono ogni anno dalle alte terre d'Arabkir e di Kharput per cercar fortuna a Costantinopoli, Diarbekir, Damasco, Aleppo e nelle città della costa; quasi in ogni casa d'Aleppo si trovano servitori venuti d'Arabkir.
[Immagine 056.png - N. 56. -- LAGO DI VAN].
Nella parte sud-orientale degli altipiani dell'Armenia, la più gran città ha dato il suo nome al lago di Van. Essa è posta a tre chilometri circa dalla riva, in una pianura unita, circondata a nord, ad est ed a sud da dirupi calcari senza vegetazione. Una roccia isolata, arida come una scoria, tagliata da ciglioni in tutta la sua altezza, quella di buchi e di caverne, innalza al disopra delle case a terrazze le sue pareti bianche e rosse, che brillano al sole d'una luce acciecante. La città propriarnente detta è limitata nei tre lati della pianura da larghi fossati e da una doppia cinta di mura merlate, fiancheggiate da torri. Ma la città esterna, quella dei Baghlar o "Giardini", è molto più notevole e si stende per parecchi chilometri: è la regione fertile che ha dato origine al proverbio: "Van in questo mondo ed il paradiso nell'altro!" Numerosi ruscelli percorrono la pianura e vi mantengono una ricca vegetazione d'alberi da frutto, pioppe ed altre specie a foglie leggere. Nell'estate, quasi tutta la popolazione abbandona la città chiusa per recarsi nel quartiere dei giardini, le cui meraviglie restano ignote al viaggiatore che passa; le case ed i muri alti che fiancheggiano le strade e le loro file di salici, impediscono la vista delle masse di verde e di fiori.
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