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      Il vino, che danno le uve di Van è leggiero e piacevolissimo al gusto. Le donne del paese tessono una specie di moerro in pelo di capra, impermeabile all'acqua ed assai giustamente pregiato anche a Costantinopoli [552].
      [Tavola 27.png - VAN. -- CITTÀ E CITTADELLA. Disegno di Taylor, da una fotografia del capitano Barry (missione del signor Chantre)].
      La città murata è talvolta indicata col nome di Scemiran o Semiram, come tanti altri luoghi del Kurdistan e della Persia, villaggi, valli o montagne; la storia c'insegna infatti che prima di chiamarsi Van, dal nome d'un re armeno, che fu il suo secondo fondatore, la città era designata specialmente come la "Città di Semiramide" o Semiramgherd. L'antico storico Mosé di Khorena, che vide i magnifici palazzi, la cui fondazione era attribuita alla famosa sovrana, racconta che essa aveva fatto venire dall'Assiria 60 architetti e 42,000 operai, e questo esercito di muratori e d'artisti lavorò cinque anni alla costruzione di palazzi e di giardini, che diventarono una delle "meraviglie del mondo". Colà Semiramide stabilì la sua residenza di estate per godere l'aria pura delle montagne. Non resta più traccia degli edifizî assiri, ma la rupe di Van offre tuttavia una miniera inesauribile di ricerche. La potente massa di calcare nummolitico, lunga 600 metri ed alta pressochè cento metri nel suo punto culminante, si divide in tre corpi principali, aventi ognuno gallerie, scaloni, cripte, iscrizioni. A tutte le altezze si vedono sulle pareti linee di caratteri cuneiformi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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