In nessun luogo l'aspetto del suolo mostra meglio come i destini delle nazioni armonizzino colla terra che le porta [559]. Senza il Tigri e l'Eufrate, come spiegare la civiltà caldea o la potenza dell'Assiria? A quel modo che il nome d'Egitto suscita l'immagine del Nilo, ristretto fra i due deserti, poi ramificantesi in delta, così i nomi di Babilonia e di Ninive evocano la vista dei due fiumi circondanti le campagne della Mesopotamia colle loro acque, biancastre o gialle di fango. Non è al valore proprio di questa o quella razza che le popolazioni abitanti le pianure comprese fra il Tauro ed il golfo Persico hanno dovuto l'importanza della loro parte storica, giacchè le nazioni, che si sono costituite nella regione dei due fiumi, hanno le origini multiple e gli elementi più disparati. È precisamente il miscuglio di queste razze, in un ambiente favorevole alla loro fusione, del pari che al loro sviluppo intellettuale e sociale, che valse alla Caldea ed all'Assiria la loro lunga preminenza nella storia del mondo antico.
L'altipiano d'Iran, che domina ad oriente le pianure del Tigri, è disposto relativamente a queste campagne come una diga trasversale, da cui s'espandono le acque. La Mesopotamia è come uno scolatoio per le popolazioni delle alte terre vicine, che potevano discendere facilmente per l'una o per l'altra delle valli inclinate verso il Tigri ed acclimatarsi, fermandosi di gradino in gradino. Così pure gli abitanti delle montagne armene e quelli del Tauro, a nord ed a nord-ovest, erano naturalmente attirati verso le pianure che bagnano i due grandi fiumi.
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