Ad ovest, le montagne basaltiche di Karagia s'appoggiano a contrafforti, le cui giogaie poco elevate si ramificano verso l'Eufrate; alcune raggiungono gli 800 metri, superando così di quattro o cinquecento metri il livello delle pianure inferiori; queste prominenze, - come il Nimruddagh o monti Nemrod, ad ovest d'Urfa, - non debbono il loro aspetto imponente che ai loro dirupi rocciosi. Ma in una gran parte del percorso, verso l'ovest, queste terre alte prendono il carattere di altipiani: ad occidente dei monti Nemrod, il Kara seka è un causse, analogo a quelli della Francia meridionale, sebbene di formazione meno regolare. Questa tavola calcare, alta 720 metri in media, è interrotta di quando in quando da crepaci, che sboccano in cavità circolari, abissi di sprofondamento, nei quali s'accumula un po' d'acqua durante la stagione piovosa.
[Immagine 058.png - N. 58. -- MONTAGNE DI MARDIN].
Ad est, il Karagia-dagh è separato dalle montagne di Mardin da una larga breccia, dell'altezza di circa 800 metri, che offre una strada facile ai viaggiatori che si recano da Diarbekir alle steppe rasentate dal fiume Khabur. Dalle parti del colle il contrasto geologico è completo: ad ovest s'adergono le rupi a picco basaltiche, ad est si estendono strati di calcari e di creta. L'altezza delle groppe supreme è press'a poco la stessa, di 1,500 metri circa; le une e le altre hanno talvolta qualche stria di neve alla fine d'aprile. I monti di Mardin, il Masios degli antichi, offrono, verso 1,000 metri, numerose depressioni, che fanno comunicare il bacino dell'Eufrate con quello del Tigri, e dalla parte dell'est una lunga valle li separa dal massiccio dolomitico meno alto di Tur-Abdin, che si prolunga verso il Tigri coi basalti di Hamka-dagh e d'Elim-dagh.
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