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      Un "piccolo lago" d'acqua salmastra, il Golgiuk, Golgiik, o Golengiik, occupa, poco distante a nord e 200 metri più in alto, una cavità dell'altipiano, il cui orlo circolare manda ruscelli al Tigri del pari che all'Eufrate [574]. Recentemente, in seguito ad annate piovose, il lago, innalzando a poco a poco il suo livello come il mare di Van, ha finito col raggiungere una breccia di rupi alla sua estremità sud-orientale e coll'effondere il suo superfluo nel Tigri; si è anche intrapresa l'escavazione d'una trincea per regolarizzare lo scolo del lago e farne una sorgente costante del fiume [575]. Così si avvicinano i due bacini fluviali, al punto da intrecciarsi in apparenza, come per dar ragione alle descrizioni degli antichi autori. Secondo una leggenda locale, la sorgente del Tigri sarebbe stata visitata da Alessandro; è designata come il "Fiume a Due Corna", dal soprannome che valse al Macedone la sua divinizzazione per parte dei popoli dell'Oriente.
      Giunto nella pianura di Diarbekir, il "Fiume" s'ingrossa rapidamente per gli affluenti che gli mandano le montagne del nord. Il Batman-su, uno dei più abbondanti, è un altro Tigri per la violenza delle sue acque, ed il suo bacino, come quello del Digilè, comincia nelle vicinanze stesse dell'Eufrate superiore, sul versante meridionale delle montagne di Mush. Poi vengono l'Arzen-su ed un altro Sciat, il Botan-su, nel quale si getta il fiume di Bitlis, nato dai monti di poca altezza, che limita a sud-ovest il serbatoio del lago di Van.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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