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      Il Grande Zab, uscito dalle alte valli del paese kurdo, va a battere, ad est di Mossul, contro massicci di conglomerato, che taglia con un largo letto, avente in certi punti un chilometro da riva a riva. Il Piccolo Zab guadagna pure il Tigri passando successivamente per chiuse di montagne. A sud-est d'una "Porta del Tigri", un'intaccatura, le cui pareti verticali hanno da 50 a 70 metri d'altezza, apre un passaggio alle acque della Diyalah attraverso gli strati d'arenaria rossa dell'Hamrin; durante la stagione delle pioggie, le acque si accumulano in un lago temporaneo sulla pianura di Kizil-robat, posta a monte della chiusa. Un altro affluente del Tigri, l'Adhim, nato sui pendii d'un monte sacro, il Pir Omar Gudrun (2,500 m.), forma una palude permanente a monte della "Porta di Ferro" o Demir-kapu, che lo separa dalle pianure alluvionali della Mesopotamia. A valle di tutti gli affluenti, il Tigri straripa in parecchie parti del suo corso e manda ad oriente un ramo paludoso, l'Hadd, che va ad unirsi alla Kerkha, il fiume del Luristan. D'inverno, tutta la pianura che si stende dal Tigri inferiore alle prealpi persiane, è un mare interno, chiamato spesso per ironia Umm-el-Bak o la "Madre delle Zanzare"; d'estate resta una rete di scoli sinuosi, che i battelli percorrono facilmente, dal Tigri alla Kerkha, per un tratto di oltre 150 chilometri [577].
      Al confluente coll'Eufrate, a Korna, il Tigri è, contrariamente a quanto diceva Strabone, il fiume più abbondante [578]. Il fiume occidentale si perde nella sua onda, senza parer che l'accresca: indi forse il nome di "Tigri senz'Acqua", Digilat-el-Aura, che si dava una volta ai fiumi uniti, come per indicare la scomparsa apparente dell'Eufrate [579]. Lo sviluppo totale del Tigri, fra la sorgente del "Fiume dei Due Corni" ed il suo sbocco nello Sciat-el-Arab, è di circa 2,000 chilometri, due volte meno dell'Eufrate, e l'estensione del bacino è del pari inferiore; ma, invece di serpeggiare nel deserto, come l'Eufrate all'uscita del Tauro, continua a rasentare la base delle montagne che gli mandano le loro acque di neve e di pioggia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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