A destra ed a sinistra della valle, il suolo delle pianure è abbastanza unito; però alte sponde accompagnano il fiume, principalmente sulla riva destra, dove l'azione erosiva delle acque si fa sentire maggiormente; alcune catene di colline vengono a terminare con promontorî sopra la corrente ed anche a restringerne il letto. Così a valle di Deir, il Giebel Abyad o "Monte Bianco" forza l'Eufrate a ripiegarsi verso ovest fino alla chiusa, per la quale il fiume va ha raggiungere il Khabur. A valle d'Anah e fino a Hit, le rupi calcari che si succedono lunghesso la riva, sono così vicine, che non resta nemmeno spazio sufficiente per le case e le coltivazioni; alcuni villaggi si compongono di grotte naturali ed artificiali scavate nelle pareti: dal basso non si distinguono le dimore degli Arabi e gli antri vicini, dove si rifugiano i piccioni selvatici, se non dagli stormi di volatili, che turbinano nell'aria. Alcuni villaggi, come Hadidha (Hadisah), El-Uz, Giebah, sono costruiti nelle isole rocciose, in mezzo all'onda che si spezza rumorosamente sugli scogli. Simili a fortezze, essi sorgono sopra il livello delle piene, che supera di circa sette metri l'altezza delle acque magre; le case esterne somigliano a muri di cittadella e non hanno una sola apertura, per la quale l'acqua potrebbe introdursi; nel tempo delle inondazioni, il villaggio e così trasformato in una specie di pozzo circolare, sorgente dall'acqua [587].
Navigabile per una parte dell'anno, almeno per i battelli a vapore che non pescano molto, l'Eufrate a valle di Biregiik ha ormai una piccolissima pendenza media fino al mare: tenendo conto di tutte le curve, l'inclinazione del bacino di scolo supera appena un decimetro per chilometro; così l'acqua discende lentamente, sopratutto nella stagione delle magre, alla fine dell'autunno e nel principio dell'inverno.
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