Pare probabile che ad un'epoca anteriore andasse a raggiungere il Tigri, giacchè il pendio dal primo fiume al secondo è uniforme, senza alcuna altura interposta; l'erosione continua della sua riva destra ed il deposito delle alluvioni sulla riva sinistra, hanno così allontanato l'Eufrate dal Tigri, al quale invia ancora delle correnti secondarie [590]. Impoverendosi a beneficio delle campagne di Bagdad e del Tigri, che riceve l'eccesso delle acque, l'Eufrate diminuisce a poco a poco; inoltre una gran parte delle sue acque supera le dighe mal conservate e si espande nelle paludi della pianura, in questi "mari di canne", che si distendono a perdita di vista su centinaja di chilometri quadrati [591]. A monte di Babilonia, la corrente non ha cessato di spostarsi, ora a destra, ora a sinistra, talvolta spontaneamente, spesso per effetto del lavoro dell'uomo, obbedendo a Nitocri, a Ciro o ad Alessandro. Ancora all'epoca dei Seleucidi, il letto principale passava ad est d'un piccolo rigonfiamento del suolo, che sorge direttamente a sud-ovest di Bagdad, e serpeggiava nelle campagne a meno di 25 chilometri del Tigri: lungo questo antico letto si vedono quasi tutti i mucchi di ruine, che restano delle città di una volta, mentre non si sono ritrovate rovine sulle presenti rive del fiume. Ottanta chilometri circa a sud della biforcazione primitiva comincia il braccio che è chiamato canale di Hindieh e che dovrebbe il suo nome a lavori di riparazione intrapresi nel secolo scorso da un nawab dell'India, ma pare sia esistito, con altri nomi, ad un'epoca anteriore; certi tagli erano già stati fatti per regolarizzare il letto mutabile.
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