All'epoca delle inondazioni, accade frequentemente che le dighe si rompono a monte di Bagdad e la città si trova per mesi interi separata dalle alte terre dell'est da un bacino, nel mezzo del quale s'elevano montagnuole insulari, rifugio degli abitanti dei villaggi sorpresi dal disastro. La corrente d'inondazione non è più, come un tempo, scemata da tutti quei canali laterali, che comunicavano con serbatoi scavati nell'interno delle terre e proteggevano così le pianure a valle, conservando l'eccesso delle acque sino alla fine della piena. Gli affluenti orientali del Tigri, che si prestano al lavoro di canalizzazione meglio del fiume principale, a causa del loro volume minore e della maggior loro pendenza, sono del pari molto meglio utilizzati: è principalmente alle acque del Khalis, derivate dalla Diyalah, che le campagne di Bagdad debbono la loro ricca vegetazione. Sulle rive dello stesso affluente si sono fatte, con buon esito, le prime irrigazioni giusta i metodi degli idraulici d'Europa.
[Immagine 062.png -N. 62. -- CONFLUENZA DEL TIGRI E DELL'EUFRATE].
In ogni tempo si è voluto stabilire una specie di contrasto mistico fra i due fiumi; nello sposalizio delle acque, l'Eufrate rappresenterebbe l'elemento virile, mentre il Tigri sarebbe l'elemento femminile [592]. Ancora parecchi chilometri a valle della congiunzione nel letto dello Sciat-el-Arab, si osserva la differenza delle due correnti: meno abbondante, l'Eufrate reca un'acqua più lenta, più calda, più chiara, più regolare nella sua portata; le sue alluvioni si sono depositate nelle paludi rivierasche, mentre la "Freccia" mantiene in sospensione le fanghiglie trascinate dalla sua corrente.
| |
Bagdad Tigri Khalis Diyalah Bagdad Europa Immagine Eufrate Tigri Sciat-el-Arab Eufrate
|